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Ho costruito questo percorso partendo da un film d’animation che ho avuto la fortuna di intercettare appena uscito in Francia, nell’ottobre 2011, distribuito in Italia solo di recente, quindi, all’epoca, sconosciuto per gli alunni.
Il film è “Un Monstre à Paris”. Molte informazioni su questo lungometraggio d’animazione possiamo trovarle su Wikipedia
(it) http://it.wikipedia.org/wiki/Un_mostro_a_Parigi
(fr) http://fr.wikipedia.org/wiki/Un_monstre_%C3%A0_Paris
(ingl) http://en.wikipedia.org/wiki/A_Monster_in_Paris

Oppure in siti specializzati sul cinema come, ad esempio, AlloCiné
http://www.allocine.fr/film/fichefilm_gen_cfilm=112337.html

Questo è il percorso che ho costruito, per attività di orientamento e classi del biennio, ma adattabile in tanti modi a varie situazioni, soltanto con un po’ di fantasia. Non mi dilungo a spiegare a livello didattico tutti i passaggi (ora mi ci vorrebbe troppo, ma col tempo…) perché ogni insegnante di lingue sicuramente saprebbe come fare e anche perché non esiste secondo me un metodo universale valido sempre: ognuno deve sviluppare un “suo” metodo… potrei fare questa riflessione in un post…

Attività

Étape 1 : per introdurre l’attività e contestualizzare i materiali da presentare attraverso i video, trovati su Youtube, ho utilizzato uno dei trailer del film, ripetendo la visione un paio di volte, la seconda offrendo il testo che, non conoscendo opportuni supporti tecnologici adatti, ho trascritto in modo artigianale ascoltando più volte la stessa sequenza.

Étape 2 : subito dopo, sfruttando un frammento che è nel trailer come spunto, ho presentato la sequenza del film in cui c’è la canzone principale, “La Seine”

Étape 3 : a questo punto ho focalizzato l’attenzione sull’interprete della canzone, Vanessa Paradis, ed ho ripresentato lo stesso brano ma, stavolta, nella clip ufficiale, in cui compare l’interprete, questo per manentenere desta l’attenzione e non diminuire la curiosità ripetendo sempre lo stesso video.

Étape 4 : dopo aver ascoltato già due volte la canzone, magari anche avendo ripetuto ulteriormente uno dei due video precedenti, è arrivato il momento di concentrarsi sul testo della canzone per farne una comprensione più puntuale e dettagliata. Il video con la musica e le parole presenta degli errori, questo perché che io avrei potuto evitare, creando una cosa simile da sola. Comunque il tutto è utilizzabile ugualmente, scatenando una piccola “caccia all’errore”.

Étape 5: avendo preso consapevolezza del testo della canzone ed avendo, dopo vari ascolti, memorizzato la parte musicale, si può essere pronti per scatenarsi in un karaoke, anche qui con qualche errore nella trascrizione del testo, ostacolo ormai superato dalle attività svolte precedentemente.

Il percorso descritto, considerando la durata dei video, può essere sviluppato in circa 50/60 minuti, per rendere incalzanti le attività, ripetendo comunque i contenuti più volte, in forma diversa, quindi non lavorando superficialmente.

Io ho avuto la fortuna di poter utilizzare un laboratorio linguistico con cuffie e monitor collegato al computer della consolle, ma potrebbe essere utilizzata anche una LIM.
I testi  del trailer e della canzone che ho trascritto li ho distribuiti fotocopiandoli, altri esercizi (sul lessico, le strutture grammaticali, elementi di civiltà) li ho creati “su misura” in funzione delle classi e dello scopo da raggiungere, utilizzandoli un po’ alla volta, successivamente.

Riflessioni


Molto utile è stato anche presentare il sito ufficiale del film da far scoprire dopo aver incuriosito e un po’ appassionato chi ci ha seguito, utilizzando i materiali offerti in vari modi, per lavoro individuale o di gruppo, da sviluppare in base agli interessi e le necessità che emergono durante le lezioni.

Uno spunto molto versatile con vari livelli linguistici, attraente per i più piccoli, ma anche per chi, pur credendosi più grande, riesce comunque a seguire con piacere un “film d’animation”, con vari elementi di civiltà utili in diversi tipi di corso, da approfondire e riutilizzare, con parti in inglese ottime per un approccio plurilingue come invito alla conoscenza e la valorizzazione di tutte le lingue e culture “straniere”.

In questo lavoro, secondo me, è particolarmente importante svelare le tappe con calma, non avere fretta, utilizzando una tecnica che definirei del “dire e non dire”, facendo intravvedere che ci sarà qualcosa dopo, qualcosa di più che non si immagina, senza svelarlo, per tenere sulla corda chi si ha davanti e non far scendere il livello di attenzione e di interesse.

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